Come già visto in precedenza Google ha dichiarato che dal 2023 Chrome non supporterà più i cookie di terza parte, necessari per profilare e tracciare gli utenti. Vediamo insieme quali sono le motivazioni che hanno portato l’azienda di Mountain View a prendere questa decisione.
La funzione dei cookie di terze parti
I cookie di terze parti vengono creati da altri domini rispetto al sito di navigazione hanno la funzione di profilare gli utenti su più siti al fine di attribuire l’advertising su un target preciso e di attuare campagne di retargeting. Permettono dunque ai brand e alle aziende di ricostruire le attività degli utenti online, monitorando le loro preferenze di ricerca e offrendo pubblicità mirata in base ai loro interessi.
Cos’è cambiato?
Nel luglio 2021 sono state pubblicate le “Nuove linee guida per l’utilizzo dei cookie e altri strumenti di tracciamento”; il Garante per la protezione dei dati, mediante esse, ha dato sei mesi di tempo alle aziende per adeguare i sistemi e i trattamenti in atto.
Le nuove linee guida prevedono che le aziende richiedano l’esplicito consenso degli utenti all’utilizzo dei cookie o altri strumenti di tracciamento che non siano tecnici (ovvero strettamente necessari alla navigazione dell’utente su un sito). Solo previo consenso sarà possibile effettuare profilazione e tracciamento degli individui.
Un presente privacy-first
Negli ultimi anni la tutela dei dati degli utenti è diventata di primaria importanza; per questo motivo – partendo dai big per arrivare a cascata in tutte le realtà aziendali – Google, Apple e molti altri brand hanno deciso di adottare un approccio privacy-first.
L’attenzione e la preoccupazione che gli utenti hanno nel condividere i propri dati online crescono velocemente e possono avere delle ripercussioni anche a livello di business per i marchi e le aziende che trascurano questo aspetto. Infatti, un utente che si sente poco tutelato da questo punto di vista non si fiderà più di un brand e pertanto non acquisterà più i suoi prodotti o servizi.
Il futuro del tracciamento e consent model
La vera preoccupazione sorge per le attività marketing; infatti, come si potrà tracciare e performare quando i cookie di terze parti non saranno più ammessi su Chrome?
La società di Mountain View ha deciso di investire fondi, risorse ed energie proprio per garantire agli inserzionisti la possibilità di trovare un sistema valido, privacy-fiendly e performante per le varie attività di marketing, le cui conversioni indubbiamente subiranno una flessione negativa.
Uno degli strumenti che verranno adottati per profilare gli utenti sarà il Consent model: questa tecnologia permetterà agli inserzionisti di regolare il funzionamento dei tag[1] facendo sì che rispettino le scelte degli utenti. Grazie all’utilizzo del machine learning si potranno ricostruire i vuoti delle campagne di misurazione in quei momenti in cui il percorso tra le interazioni con annunci e conversioni.
Questo strumento permette di quantificare la relazione tra coloro che hanno dato il consenso e non; riuscendo a fornire una reportistica accurata e un’ottimizzazione delle campagne molto efficace.
Diversi saranno gli strumenti alternativi per rendere le campagne performanti; oggi è importante prepararsi e entrare nell’ottica di porre al centro l’utente e i suoi dati rendendo le politiche di raccolta di essi chiare, trasparenti e semplici.
Tutto il sistema dovrà muoversi con soluzioni in linea con il Garante e investire in tecnologie che permettano di raccogliere dati di prima parte per usarli in modo conforme alle nuove norme.
Non ci resta altro che vedere gli sviluppi di questo importante cambiamento.
[1] I tag sono segmenti di codice messi a disposizione da provider di analisi dati e fornitori di servizi di assistenza o di marketing per aiutarti a integrare i loro prodotti nei tuoi siti web o app per dispositivi mobili. Fonte Google