La Corte di cassazione con la sua ordinanza del 6/03/2019 ha dichiarato la legittimità dell’acquisizione da parte delle Fiamme Gialle dei dati particolari dei pazienti dal pc del medico senza apposita autorizzazione.
Durante le indagini per l’accertamento di illeciti fiscali la Guardia di Finanza può quindi accedere e copiare le informazioni su memorie esterne o database senza richiedere alcuna autorizzazione, anche se contenenti dati particolari, ossia tutte quelle informazioni soggette a una protezione aggiuntiva perché riguardano i dati relativi alla salute, dati genetici e biometrici, oltre ai dati sull’origini etnica, le opinioni politiche e le convinzioni filosofiche o religiose.
Questo è il principio che si evince della decisione della Corte, che ha respinto il ricorso di un odontoiatra al quale erano state presentate, in sede di verifica, le lastre dei pazienti e le schede clienti.
Gli agenti, dopo aver ottenuto l’autorizzazione della Procura per accedere all’interno dell’abitazione-studio del professionista, avevano infatti effettuato una copia dei dati dell’hard disk da lui utilizzato quale archivio delle cartelle dei pazienti senza chiedere alcuna autorizzazione specifica per il trattamento di dati particolari.
Ciononostante, è stato inutile per il dentista fare ricorso sulla base del segreto professionale e della sensibilità delle informazioni.
La Cassazione ha confermato e reso definitiva la liceità dell’accertamento affermando che:
“In materia tributaria le irritualità nell’acquisizione di elementi rilevanti ai fini dell’accertamento non comportano, di per sé e in assenza di specifica previsione, la loro inutilizzabilità, salva solo l’ipotesi in cui venga in discussione la tutela di diritti fondamentali di rango costituzionale, proposito già rilevato che l’accesso domiciliare era stato debitamente autorizzato“.