Lo scorso agosto, il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato l’affermata società di food delivery a causa di un utilizzo poco trasparente degli algoritmi e una raccolta smodata di dati dei rider.
Il trattamento illecito
I dati di circa 8.000 rider sono stati trattati in modo illecito. Per rimediare la società non solo dovrà pagare una sanzione di 2,5 milioni di euro ma anche modificare il trattamento dati dei lavoratori adeguandosi alle prescrizioni dell’Autorità.
In fase di accertamenti presso la sede di Deliveroo sono emerse molteplici violazioni: la società non ha rispettato alcune normative europee e nazionali, lo Statuto dei lavoratori e la recente normativa a tutela di coloro che lavorano con piattaforme digitali.
Nello specifico gli illeciti riguardavano:
- utilizzo poco trasparente degli algoritmi usati dai rider,
- assegnazione poco chiara degli ordini,
- poca chiarezza nella prenotazione dei turni di lavoro.
Come agirà Deliveroo per mettersi in regola
Il colosso avrà l’obbligo di fornire informazioni precise e dettagliate sul funzionamento del sistema di assegnazione degli ordini, riservandosi, se necessario, di correggere il funzionamento del sistema qualora fosse richiesto.
Con una cadenza periodica Deliveroo dovrà poi controllare la correttezza degli algoritmi in modo da ridurre il più possibile il rischio di effetti non voluti o discriminatori.
Controllo sui lavoratori
Durante i controlli è inoltre emerso che la società monitora minuziosamente il lavoro dei rider, costantemente geolocalizzati dal loro dispositivo. Questa misura va oltre a quanto necessario per l’assegnazione degli ordini – che vengono assegnati mediante un sistema che ogni 12 secondi rileva la posizione del rider.
Ma non è finita qui: i dati raccolti tramite GPS vengono conservati per 6 mesi.
La mole di dati raccolti e conservati da Deliveroo è smodata; infatti raccoglie informazioni circa l’esecuzione di tutti gli ordini, le conversazioni degli utenti con il customer care e dati relativi a scostamenti di tempo tra un ritiro, una consegna o un tragitto.
Queste misure costituiscono una violazione dello Statuto dei lavoratori che impone la sussistenza di esigenze determinate prima di procedere all’utilizzo di dispositivi dai quali possa derivare il controllo a distanza del lavoratore.
Deliveroo Italia avrà 60 giorni per correggere le violazioni e altri 90 per intervenire sugli algoritmi.
Come finirà?
Ora rimane solo da chiedersi se l’innovativa società di food delivery troverà una soluzione smart per assicurare l’arrivo del nostro cibo nei tempi prestabiliti oppure se la celerità e l’efficienza del servizio pagheranno le conseguenze della segnalazione.
Staremo a vedere!