L’Italia risulta oggi ben lontana dall’essere pronta ad accogliere la definitiva entrata in vigore del General Data Protection Regulation, abbreviato in GDPR, l’ultimo e più aggiornato strumento legislativo in materia di trattamento corretto dei dati personali e tutela privacy, a qualsiasi livello (privati e aziende).
L’allarme sul ritardo italiano è stato lanciato dalla commissaria Ue alla giustizia Vera Jourova a poco più di 3 mesi (100 giorni esatti) dal 25 maggio 2018, data in cui le nuove norme entreranno in vigore.
E non ci saranno sconti per il Governo Italiano nemmeno in considerazione dell’onere previsto per le elezioni politiche ormai imminenti.
“Abbiamo verificato che potrebbero esserci importanti ritardi all’adempimento del GDPR in Italia – ha affermato la Jourova – In ogni Paese vengono indette le elezioni, ma l’amministrazione deve fare il suo dovere comunque in ogni campo”.
Per questo, la commissaria UE ha aggiunto di aver già allertato le autorità italiane affinché “si diano una mossa” per l’adeguamento puntuale delle normative privacy.
Le aziende italiane ancora non allineate al GDPR devono assolutamente fare altrettanto.
Fonte: Ansa